EigenOrto: differenze tra le versioni

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Nessun cambiamento nella dimensione ,  15 ott 2012
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Abbiamo costituito dei turni che prevedevano l'annaffiatura, la concimazione, l'uso di biopesticidi, l'estirpazione di graminacee e, infine, la raccolta.
Abbiamo costituito dei turni che prevedevano l'annaffiatura, la concimazione, l'uso di biopesticidi, l'estirpazione di graminacee e, infine, la raccolta.


'''E' stata una sfida con noi stessi prima di tutto, che ha messo alla prova il nostro ingegno, la nostra pazienza, la nostra voglia di fare.'''Rendere produttiva un pezzo di terra altrimenti abbandonato a se stesso, e farlo in modo sostenibile, questo era l'obiettivo che ci eravamo prefissati.   
'''E' stata una sfida con noi stessi prima di tutto, che ha messo alla prova il nostro ingegno, la nostra pazienza, la nostra voglia di fare.''' Rendere produttiva un pezzo di terra altrimenti abbandonato a se stesso, e farlo in modo sostenibile, questo era l'obiettivo che ci eravamo prefissati.   


'''La realtà degli orti urbani ormai estesa a macchia d'olio in tutta Europa,''' con esempi importanti in '''Gran Bretagna''' per esempio, dove la Ong, che occupa della gestione del patrimonio culturale inglese, ha assegnato appezzamenti a chi ha espresso il desiderio di coltivarsi in proprio frutta e verdura. La lista d'attesa di oltre 100 mila persone che hanno fatto richiesta di piccoli appezzamenti ad uso agricolo  situati nel centro delle città ha fatto maturare la decisione del National Trust di intraprendere questa nuova iniziativa che renderebbe profiqui terreni e che altrimenti andrebbero inutilizzati. "Capital growth" il nome della recente campagna atta a trasformare zone derelitte della città in progetti comunitari di coltivazione e autoproduzione di frutta e ortaggi in loco. Il progetto consiste nell'offerta di un supporto tecnico e finanziario alle comunità interessate (che spaziano da scuole ad aziende a singoli cittadini) ad avviare esperienze di '''autosufficienza alimentare'''. La previsione ambiziosa è di creare entro il 2012 nuovi spazi produttivi in oltre 2000 aree urbane.
'''La realtà degli orti urbani ormai estesa a macchia d'olio in tutta Europa,''' con esempi importanti in '''Gran Bretagna''' per esempio, dove la Ong, che occupa della gestione del patrimonio culturale inglese, ha assegnato appezzamenti a chi ha espresso il desiderio di coltivarsi in proprio frutta e verdura. La lista d'attesa di oltre 100 mila persone che hanno fatto richiesta di piccoli appezzamenti ad uso agricolo  situati nel centro delle città ha fatto maturare la decisione del National Trust di intraprendere questa nuova iniziativa che renderebbe profiqui terreni e che altrimenti andrebbero inutilizzati. "Capital growth" il nome della recente campagna atta a trasformare zone derelitte della città in progetti comunitari di coltivazione e autoproduzione di frutta e ortaggi in loco. Il progetto consiste nell'offerta di un supporto tecnico e finanziario alle comunità interessate (che spaziano da scuole ad aziende a singoli cittadini) ad avviare esperienze di '''autosufficienza alimentare'''. La previsione ambiziosa è di creare entro il 2012 nuovi spazi produttivi in oltre 2000 aree urbane.
Addirittura oltreoceano arrivano testimonianze simili: a '''Montréal''', in Canada, si è effettuato un progetto sociale per mobilitare le persone attorno ad un orto collettivo applicato ad alcuni quartieri della città.
Addirittura oltreoceano arrivano testimonianze simili: a '''Montréal''', in Canada, si è effettuato un progetto sociale per mobilitare le persone attorno ad un orto collettivo applicato ad alcuni quartieri della città.
Negli Stati Uniti, a '''Los Angeles''', si parla di giardini commestibili. Si propone di sostituire il prato con un paesaggio domestico commestibile. Gli ortaggi che si coltivano nei cortili, sostiene Haeg, l'architetto che ha ideato il progetto, ricreano un rapporto, che ormai si credeva perso per sempre, tra l'uomo e le stagioni, i cicli organici della terra ed il vicinato. "Lo spazio banale e senza vita del prato uniforme antistante la casa sarà sostituito dall'abbondanza caotica della biodiversità.
Negli Stati Uniti, a '''Los Angeles''', si parla di giardini commestibili. Si propone di sostituire il prato con un paesaggio domestico commestibile. Gli ortaggi che si coltivano nei cortili, sostiene Haeg, l'architetto che ha ideato il progetto, ricreano un rapporto, che ormai si credeva perso per sempre, tra l'uomo e le stagioni, i cicli organici della terra ed il vicinato. "Lo spazio banale e senza vita del prato uniforme antistante la casa sarà sostituito dall'abbondanza caotica della biodiversità.


==Perché abbiamo creato un orto urbano?==  
==Perché abbiamo creato un orto urbano?==  
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