Vedere di lato

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Versione del 23 mag 2018 alle 01:39 di Rakk (discussione | contributi) (qualche cazzata)
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Mentre sono sotto stress (esami, lavoro, escavatrici...) mi alzo la mattina e corro tutto il giorno; a pranzo un panino, e ora mi si annebbia la vista.[1]

Se ami lo splendore e soprattutto le lordate, puoi cospargere di zuccheravvelo il dolce, quando si è freddato.

Se voglio ridare benzina al cervello devo assumere zuccheri: ecco allora che dalla mia gadget-scatola-di-plastica tiro fuori un pezzo di dolce veramente gordellosissimo, che mi rinfranca non solo il corpo (rinvigorendomi istantaneamente con un +9000 alla capacità di studio) ma anche lo spirito col suo profumo inebriante. Concentrazione al massimo mentre sono allo stesso tempo molto vigile e cosciente di ciò che mi avviene attorno: sembra quasi di vedere di lato.

Ingredienti

  • 250 ml di latte di soia
  • 175 g di farina 00, ma anche 0 se quell'altra non c'è
  • 100 g di zucchero bianco
  • 100 g di zucchero di canna
  • 100 g di cacao amaro
  • 100 g di cioccolato fondente
  • la scorza di un'arancia non trattata, cazzo
  • 1 bustina di lievito per dolci

Preparazione

Mescola a secco lo zucchero e il cacao in una ciotola[2]. Una volta ben amalgamato il composto aggiungi il latte di soia e mescola ancora; poi aggiungi la farina a pioggia e il lievito, e mescola fino ad ottenere un impasto omogeneo, bello lucente. Aaah.

Aggiungi all'impasto il cioccolato spezzettato e la scorza d'arancia grattugiata e mescola ancora. Ungi una forma con qualche goccia d'olio e strofina ben bene con un tovagliolo di carta; spolvera con la farina, poi versa l'impasto nella teglia. Inforna in forno caldo a 180° per 40 minuti. Importante: non aprire il forno prima di 20 minuti altrimenti il dolce si sgonfia con estrema tristezza.

Hints

Spezzetta il cioccolato in modo eterogeneo, lasciando qualche pezzetto un po' più grosso (quando il/la Fortunelli di turno se ne ritrova uno sotto ai denti è assai gordelloso).

Una variante per quanto riguarda la scorza d'arancio consiste nel caramellare le bucce prima di metterle nell'impasto. Sbuccia l'arancio e gratta via l'interno delle scorze finché la parte bianca non è sparita; resta la superficie arancione puntellata di cellule aliene rotonde. Quindi taglia delle striscioline e mettile in una padella antiaderente dove hai sciolto 3 cucchiai da minestra di zucchero (rasi) in 2 cucchiai d'acqua. Cuoci a fiamma viva finché l'acqua non è sparita del tutto e lascia raffreddare le scorze caramellate su di una superficie non fredda. Io ci metto sia le scorze preparate così, che la polpa dell'arancia medesima a pezzettelli.

Ovviamente col cioccolato ci stanno bene le pere[3], e infatti le puoi sostituire alle scorze d'arancia; ma devi fare attenzione all'acqua che perdono altrimenti la consistenza del dolce ti viene troppo mòlla, come cercare di affettare la palude col coltello. Allora basta ridurre un pochino il latte di soia.

Se ti avanza una cucchiaiata di amido di qualche cosa ce la puoi schiaffare nello stesso momento della farina.

Note

  1. Che era: la pubblicità della simmenthal? O Della fiesta? Si, della fiesta.
  2. Ho notato che usando un mestolo di legno anziché un cucchiaio vengono meno grumi dunque bisogna perder meno tempo per schiacciarli. Credo siano in gioco le proprietà quantistiche dei sistemi farina-zucchero-cacao.
  3. A parte i facili giochi di parole, è interessante notare che è difficile trovare qualcosa che stia male col cioccolato, e comunque credo si associ bene anche a tante sostanze psicoattive; esistono inoltre riferimenti in letteratura di persone che, dopo una spada, provano a spararsi un Twix in vena. Un altro autore suggerisce invece il pesto come partner infausto del cioccolato.