EigenOrto: differenze tra le versioni

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L''''eigenOrto''' è un orto urbano situato nel [[Mappa_Laboratorio|giardino]] di Scienze a Pisa; lo autogestiamo in armonia coi lombrichi e studiamo qualche esperimento agrario. Ogni tanto [[Pino|qualcuno]] si frega i pomodori (senza averli mai curati una volta).
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Versione delle 03:13, 10 nov 2016

L'eigenOrto è un orto urbano situato nel giardino di Scienze a Pisa; lo autogestiamo in armonia coi lombrichi e studiamo qualche esperimento agrario. Ogni tanto qualcuno si frega i pomodori (senza averli mai curati una volta).

La sfida!

La creazione di un orto urbano completamente biologico, era per noi, studenti e studentesse dell'università di Pisa, una sfida che all'inizio pareva ben oltre le nostre possibilità. Vari elementi ci scoraggiavano, primo tra tutti il problema logistico. Lo spazio inutilizzato di cui ci siamo appropriati è infatti un giardino nella facoltà di Scienze, con un terreno assolutamente inadatto allo scopo da noi prefissato.

Il primo ostacolo stato risolto mestando la terra con altra nuova, insieme a molti litri di stallatico. Altro nodo gordiano, dove rifornirci di tutto ci che non avremmo potuto riciclare/recuperare? Non senza sforzi abbiamo trovato un piccolo rivenditore locale che ci ha profuso consigli contadini per il futuro. Il tempo ha sicuramente costituito un altro problema, essendo noi tutti studenti e dovendo coniugare lo studio con gli improrogabili obblighi che la produzione di cibo porta con sé. Abbiamo costituito dei turni che prevedevano l'annaffiatura, la concimazione, l'uso di biopesticidi, l'estirpazione di graminacee e, infine, la raccolta.

E' stata una sfida con noi stessi prima di tutto, che ha messo alla prova il nostro ingegno, la nostra pazienza, la nostra voglia di fare. Rendere produttiva un pezzo di terra altrimenti abbandonato a se stesso, e farlo in modo sostenibile, questo era l'obiettivo che ci eravamo prefissati.

La realtà degli orti urbani ormai estesa a macchia d'olio in tutta Europa, con esempi importanti in Gran Bretagna per esempio, dove la Ong, che occupa della gestione del patrimonio culturale inglese, ha assegnato appezzamenti a chi ha espresso il desiderio di coltivarsi in proprio frutta e verdura. La lista d'attesa di oltre 100 mila persone che hanno fatto richiesta di piccoli appezzamenti ad uso agricolo situati nel centro delle città ha fatto maturare la decisione del National Trust di intraprendere questa nuova iniziativa che renderebbe profiqui terreni e che altrimenti andrebbero inutilizzati. "Capital growth" il nome della recente campagna atta a trasformare zone derelitte della città in progetti comunitari di coltivazione e autoproduzione di frutta e ortaggi in loco. Il progetto consiste nell'offerta di un supporto tecnico e finanziario alle comunità interessate (che spaziano da scuole ad aziende a singoli cittadini) ad avviare esperienze di autosufficienza alimentare. La previsione ambiziosa è di creare entro il 2012 nuovi spazi produttivi in oltre 2000 aree urbane. Addirittura oltreoceano arrivano testimonianze simili: a Montréal, in Canada, si è effettuato un progetto sociale per mobilitare le persone attorno ad un orto collettivo applicato ad alcuni quartieri della città. Negli Stati Uniti, a Los Angeles, si parla di giardini commestibili. Si propone di sostituire il prato con un paesaggio domestico commestibile. Gli ortaggi che si coltivano nei cortili, sostiene Haeg, l'architetto che ha ideato il progetto, ricreano un rapporto, che ormai si credeva perso per sempre, tra l'uomo e le stagioni, i cicli organici della terra ed il vicinato. "Lo spazio banale e senza vita del prato uniforme antistante la casa sarà sostituito dall'abbondanza caotica della biodiversità.

Perché abbiamo creato un orto urbano?

Eccone i motivi: Articolo

Blog dei lavori all'orto

Abbiamo deciso di scrivere questo day by day per aiutare chi volesse imitare il nostro percorso in qualunque modo, sul terrazzo di casa o ancora meglio, in un prato incolto come abbiamo fatto noi! Blog del primo anno, blog del secondo anno.

Prodotti da noi coltivati, e relative caratteristiche nutrizionali

Primo anno:

Secondo anno: (Oltre ai precedenti)

Attrezzi usati (e altro)

PRIMO ANNO (aggiungi foto)

Cosa abbiamo utilizzato per realizzare tutto il progetto (orto di 25 mq):

  • Vanghe, 2 (riciclate)
  • Zappe, 2 (riciclate)
  • Rastrello (riciclato)
  • Guanti da lavoro (riciclati)
  • Argilla espansa, 80 L (comprata, costo totale 46 Euro)
  • Terriccio, 80 L (comprato, costo totale 30 Euro)
  • Stallatico, 20 L (comprato, costo totale 21 Euro)
  • Infuso all'ortica (preparato)
  • Pompa dell'acqua (comprato, costo totale 35 Euro)
  • Semi (comprati, costo totale 5 Euro)
  • Vasi (riciclati)
  • Sostegni pomodori -canne di bamboo- (recuperate)

SECONDO ANNO









Cosa abbiiamo utilizzato per realizzare tutto il progetto (orto di 60 mq)

  • Vanghe, 3 (2 riciclate, 1 comprata)
  • Zappe, 2 (riciclate)
  • Rastrello (riciclato)
  • Guanti da lavoro (riciclati)
  • Argilla espansa, 160 L (comprata, costo totale 80 Euro)
  • Terriccio, 120 L (comprato, costo totale 50 Euro)
  • Stallatico, 30 L (comprato, costo totale 31 Euro)
  • Pompa dell'acqua (comprata l'anno precedente)
  • Semi (comprati, costo totale 5 Euro)
  • Vasi (riciclati)
  • Sostegni ceci e piselli -Spago,legni- (comprato, 1.80 Euro)
  • Camminamenti in plastica (riutilizzati)

I nostri biopesticidi/integratori/fertilizzanti

La giusta terminologia ortesca!