Luppolo

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Il luppolo (Humulus lupulus L.) è una pianta rampicante perenne, la cui parte aerea muore ogni inverno per poi rinascere in primavera-estate dalla radice (rizoma); appartiene all'ordine delle Cannabaceae (come la cannabis :D) ed è una specie dioica (ossia: ci sono piante maschili e femminili).

Fiori del luppolo.

Se delle piante maschili non ce ne si fa nulla, i fiori (coni) delle piante femminili vengono usati per preparare infusi, unguenti e, più comunemente, per aromatizzare la birra.

Coltivazione

Il luppolo si propaga a partire dai rizomi (radici), che se prendete da un negozio o da qualcuno che li coltiva sono sicuramente di piante femminili, quindi non c'è da preoccuparsi a riguardo. La pianta è estremamente resistente (la seconda parte del suo nome botanico, lupulus, rappresenta proprio che ha una "attitudine dimile a quella del lupo"), cresce ovunque ed è difficile ucciderla. Detto questo per avere una produzione sensata di coni è bene seguire alcuni accorgimenti.

Posizione

La posizione ideale dovrebbe avere queste caratteristiche:

  • Esposzione a Sud per maggior possibile durata del giorno (un minimo di 6-8 ore di luce al giorno)
  • Buona circolazione dell'aria per prevenire malattie
  • Un qualche tipo di frangivento per evitare danni ai rampicanti
  • Molto spazio verticale per permettere ai rampicanti di svilupparsi in altezza (le piante di luppolo più basse raggiungono 9m di altezza, quelle più alte arrivano fino a 14m!)
  • Buon drenaggio del terreno (il luppolo soffre molto attacchi da funghi e marciume radicale)
  • Accesso a una manichetta dell'acqua
  • Strutture esistenti che possono essere usati come tralicci per far arrampicare le piante.

Ma in generale le cose più importanti sono l'esposizione e il drenaggio del terreno.

Attrezzatura

Il luppolo produce di più quanto più alto cresce, quindi preparatevi a trovare pali o supporti alti; quanto debbano essere alti dipende dalla varietà, in quanto quelle "nane" comunque superano facilmente i 6m, mentre alcune di quelle americane (come il Cascade) possono raggiungere 14m.

Il sistema ideale sarebbe tendere un cavo all'altezza desiderata (come detto prima dipende dalla varietà, ma in caso di dubbio 10m è una buona stima e 6m è un minimo accettabile) dal quale portare verso terra, nel punto in cui si è piantato il rizoma, due corde (spago spesso va benissimo) sulle quali si arrampicheranno fino a tre rampicanti di luppolo ciascuna.

Questo sistema, per quanto ideale in anche in larga scala è alquanto difficile da implementare in un giardino, quindi si può ricorrere ad altri sistemi un po' più facili da realizzare. La cosa ideale in caso si abbia una casa (o una qualunque parete) alta due piani è attaccare direttamente gli spaghi su cui si arrampicherà il luppolo alla grondaia! Questo è senza dubbio il sistema più facile ed efficace da realizzare se si ha la disponibilità, in quanto l'unica attrezzatura necessaria da recuperare è lo spago. Non tutti, però, hanno case o pali da 15m nella tasca posteriore dei pantaloni, in questo caso si può creare una struttura simile a quella descritta prima alta però solo 4/5m (canne da 4m+ sono facili da reperire in campagna e, nel caso, non sono troppo costose da comprare in una qualunque ferramenta agraria) e poi far continuare il luppolo in orizzontale: o costruendo i tralicci vicino a una tettoia già esistente o costruirne una all'occasione, magari con una rete così da permettere ai "grappoli" di coni di pendere verso il basso ed essere facilmente raccolti.

 
Tre luppoli appena spuntati nei cassoni rialzati predisposti con una canna su cui far arrampicare la pianta.

In ogni caso, il luppolo cresce molto verticalmente, con diramazioni che possono o cercare qualcos'altro su cui arrampicarsi (a volte anche la stessa corda da cui sono partiti) o penzolare e, successivamente, dare frutti; per questo cercare (come abbiamo fatto, un po' ingenuamente, anche noi) di sfruttare una rete per farlo sviluppare in orizzontale non è molto efficace.

Tutto questo può sembrare troppo, ma non bisogna scoraggiarsi, come detto prima il luppolo è una pianta incredibilmente resistente e per questo anche una sistemazione abbozzata per qualche anno andrà bene (magari un filo steso tra due alberi o anche un ignorantissimo palo piantato per terra), non avrete le stesse produzioni che avreste con uno dei sistemi sopra descritti, ma riuscirete comunque ad avere qualcosa, e soprattutto avrete tutto il tempo di imparare a conoscere meglio il ciclo e le necessità della pianta e, nel caso, pensare di investire per un'attrezzatura migliore, o più semplicemente un qualche ritrovamento fortutito (pali abbandonati etc.); inoltre, il luppolo è ideale per i novizi al giardinaggio, in quanto è difficilissimo da uccidere e sopporterà incredibili maltrattamenti, alla peggio non avrete fiori.

Faccio un esempio a me successo: io ho annaffiato incredibilemte poco nel periodo di fioritura, periodo in cui la pianta ha più bisogno di acqua, per più di un mese, qualunque altra pianta sarebbe morta nel giro di una settimana, ma il luppolo ha semplicemente perso i fiori ed è rientrato in fase vegetativa, non ho avuto produzione, ma la pianta si è ripresa appena ho iniziato a dargli più acqua. Per capirci, potete tranquillamente tagliare questa pianta alla radice e non riuscirete ad ammazzarla.

Messa a dimora

Quando si parla di piantare il luppolo, i libri parlano della "collina da luppolo" (hop hill): tradizionalmente infatti, il rizoma del luppolo viene piantato sotto una montagnella di terra, questo dovrebbe aiutare il terreno a riscaldarsi di più e aiutare nel drenare l'acqua (il luppolo odia avere i piedi bagnati). Ciò dovrebbe rendere più facile anche la potatura delle radici, ma di questo se ne parlerà più avanti. In genere, comunque, molti coltivatori fanno semplicemente un buco per terra e bella lì, quindi non bisogna preoccuparsi troppo.

Le colline vanno distanziate di poco meno di un metro (per esempio, per 5 piante sarà necessario un rettangolo di ca. 5m per 90cm) e il suolo va ben lavorato per garantire un buon drenaggio. Il terreno ideale sarebbe un franco/franco-sabbioso con un pH neutro (6-7.5), ma col tempo il luppolo riuscirà a crescere circa ovunque. È importantissimo però effettuare una buona concimazione di fondo, l'ideale sarebbe spargere uno strato di 8-10 cm di compost o letame maturo sulla collina e mischiarlo gentilmente con lo strato superiore di terreno, questo aiuterà sia il germoglio a crescere più forte sia a migliorare la tessitura[1]; il luppolo ha bisogno di grandi quantità di elementi nutritivi ma questo tipo di concimazione dovrebbe bastare per quasi tutto il ciclo della pianta, eccezione fatta per l'azoto, che dovrebbe essere integrato all'inizio della fase vegetativa (comparsa delle prime foglie) e di quella di fioritura.

La messa a dimora dei rizomi va fatta in primavera appena il suolo può essere lavorato, senza aspettare che sia passato il preriodo delle gelate, in quanto i rizomi sono molto resistenti e in genere inizieranno a crescere da soli quando le condizioni sono ideali. Questi vanno posti in orizzontale (così come crescono) con i germogli rivolti verso l'alto e le radichette verso il basso e i lati; si dovrà scavare un piccolo buco profondo una quindicina di cm, porne un paio sul fondo (separati da qualche cm) e coprirli con 5 cm di terreno.

A questo punto bisogna pacciamare pesantemente il tutto, il segreto per delle piante forti è una pacciamatura profonda e costante. Per questo si potrà usare circa qualsiasi residuo vegetale secco[1], spargine uno strato di 5 cm sopra le colline e di 15 tra una collina e l'altra, e vedi di rimpolparlo man mano che questo si decomporrà. Questo strato di pacciamatura eviterà che il terreno si secchi troppo facilmente e aiuterà a proteggere contro piante infestanti e attacchi parassitari. Inoltre, non dovrà essere rimosso con l'uscita dei germogli in quanto riusciranno senza problemi ad attraversare questo strato.

Cura della pianta

Come già spiegato prima, il luppolo non ha bisogno di troppa cura, la maggiore attenzione va data ai rampicanti, una volta lunghi una decina di cm vanno scelti quelli più forti e avvolti al loro supporto; è bene ricordare che questi si arrampicano sempre in senso orario (guardando dall'alto), ed è in quel senso che andranno avvolti all'inizio della loro crescita o non faranno presa. È consigliabile far avvolgere un massimo di tre rampicanti per cavo o saranno troppo affollati.

La richiesta di acqua è abbastanza variabile, anche scarsa nei periodi di emergenza e abbondante nei periodi di maggiore crescita e maturazione (da luglio in poi, in media), ma mai eccessiva poiché soffre facilmente di attacchi fungini alle radici; in questi periodi può essere una buona idea rabboccare con concimi organici a base di azoto, o interrare una settimana prima un dito di compost o letame.

Normalmente non è necessaria una potatura particolare della pianta, specialmente nella parte alta, semplicemente una volta scelti i rampicanti che diventeranno le piante, bisogna continuamente eliminare i nuovi getti della pianta che altrimenti sottrarrebbero nutrienti a quelli che ci interessano. Un tipo di potatura generale che molti fanno è, nel periodo invernale, dopo la morte della parte aerea, quella delle radici; questo viene fatto principalmente per evitare che la pianta si espanda troppo e prenda possesso del resto del terreno, ma quest'operazione è necessaria solo di tanto in tanto (non tutti gli anni), e può tranquillamente coicidere con i momenti in cui si vuole prendere pezzi di rizoma per propagare la pianta.

Raccolta

 
Dettaglio dei fiori del luppolo.

Alla maturità i coni cambiano consistenza (che diventa più "cartacea") e si riempiono di una polverina gialla, la lupulina, che è quella che da' gusto e aroma al luppolo. Il modo migliore per capire se un gruppo di coni è maturo è prenderne uno e aprirlo in due, a questo punto se è maturo sentirete un forte aroma erbaceo (che dipende dalla varietà) e vedrete delle macchie di polvere gialla tra una brattea (le foglioline verdi che compongono il fiore) e l'altra.

La raccolta può essere selettiva o fatta tutta in una volta. Per fare una raccolta selettiva conviene munirsi di guanti (il luppolo alla lunga può essere urticante) e una bustina in cui mettere i coni raccolti; così facendo si possono selezionare a uno a uno i coni più maturi e si può fare in modo di raccogliere solo quelli che sono all'apice della maturità, una raccolta così è sicuramente migliore in termini di qualità ma che richiede molto tempo. In caso non si abbia a disposizione tutto questo tempo o si debba completare velocemente il raccolto prima dell'arrivo del maltempo (il freddo secca velocemente i coni maturi) si può tagliare la pianta alla base e staccare il cavo a cui si arrampicava dal supporto, così da poter completare il lavoro di raccolta e selezione all'interno.

Essiccazione

Il modo migliore per conservare il luppolo è essiccarlo, per fare questo bisogna spargere i coni raccolti [foto cassetta col luppolo] in un posto asciutto e riparato dal sole (il luppolo assume un sapore sgradevole se secca al Sole) e girarli regolarmente finché non sono completamente secchi.

I coni possono poi essere conservati secchi così come sono per qualche settimana senza problemi e per tempi più lunghi se messi sottovuoto o congelati.

Utilizzi

Uso terapeutico

Impacco contro le nevralgie

Si può preparare un impacco contro le nevralgie scaldando una piattata di fiori/coni in una padella (senza acqua ne' olio!) e poi chiuderli ancora ben caldi in un sacchetto di tela o un canovaccio di lino. Applicare sulla parte dolorante finché non sono freddi. Si può riscaldare fino a due volte ancora la stessa mandata di fiori per riciclarla, dopo di che si scaraventano in compostiera.

Birra

L'utilizzo più famoso del luppolo è nella birra; qui viene bollito nel mosto per conferire il retrogusto amaro e (a seconda dello stile) l'aroma erbaceo o agrumato. Un altro ruolo del luppolo nella birra, il motivo per cui veniva usato storicamente, è quello di conservante naturale, in quanto la luppolina agisce come antisettico e mantiene la birra sterile molto più a lungo di quanto non consentirebbe il suo blando tenore alcolico (si dice, infatti, che durante l'epidemia di peste nel medioevo, la birra dei monasteri fosse l'unica bevanda sicura da bere, in quanto sia acqua che latte potevano facilmente essere infetti).


Note

  1. Ad esempio se vedi qualcuno che sta tagliando l'erba, specialmente in parchi/aiuole pubblici, chiedi se te ne lasciano un sacco o due; una volta seccata andrà benissimo per la pacciamatura e probabilmente stai anche facendo loro un favore.